Ostello del Pellegrino di Camaiore - Via Madonna della Pietà, 1 - Loc Badia - 55041 CAMAIORE (LU)

Camaiore e dintorni

STORIA DI CAMAIORE

camaiore-1 white-space Camaiore è un comune di oltre 30.000 abitanti che si estende per circa 84 km quadrati, situato nel cuore della Versilia, incastonato come una pietra preziosa fra le vette delle Alpi Apuane e chilometri di costa sabbiosa bagnata dal mar Tirreno. Una zona ricca di arte, storia e tradizione. Il suo territorio è vario quanto affascinante, ogni angolo è da scoprire: dalle Apuane Meridionali con le panoramiche vette dei monti Gabberi, Matanna e Prana, alle colline ricoperte di uliveti, boschi di castagno e macchia mediterranea che fanno da cornice ai pittoreschi paesi delle frazioni collinari già castelli medievali, senza dimenticare il capoluogo con la sua valle, la piana di Capezzano e il litorale di Lido di Camaiore, noto centro balneare.
www.comune.camaiore.lu.it/it/sezioni-turismo-e-cultura/996-la-via-francigena
camaiore-11centro-camaiore-1 white-space Nella preistoria il territorio di Camaiore fu attraversato da uomini neanderthaliani, come attestano i ritrovamenti di Grotta all’Onda (Casoli) e della Buca del Tasso (Metato). Soprattutto in quest’ultima fu rinvenuto un femore appartenente ad un bambino neanderthaliano risalente a circa 40.000 anni fa. Nell’età preromana si insediarono nel territorio di Camaiore prima gli Etruschi e poi i Liguri, ma fu zona abitata anche dai Liguri-Apuani che ci hanno lasciato affascinanti testimonianze sul territorio come le incisioni rupestri.
I Liguri Apuani furono poi sgominati dall’esercito romano nel 180 a.C., e dopo la loro nota deportazione nel Sannio, vi fu una decisa colonizzazione di Camaiore da parte dei romani. Anche il nome di Camaiore trae origine dal latino Campus maior = Campo maggiore, poi trasformatosi in Campomaiore e quindi nell’attuale Camaiore.
Nel Medioevo la città crebbe notevolmente, grazie all’antica Via Francigena, che da Lucca dirigeva a Nord Ovest, verso la Lunigiana e il Passo della Cisa, e transitava per il Campo Maggiore, dove già dall’anno 761 esisteva il monastero di San Pietro, oggi detta la badia di San Pietro di Camaiore.
Nell’itinerario di Sigerico, la città rappresentava la XXVII tappa, ed era definita dall’arcivescovo di Canterbury Campmaior. La prima citazione del villaggio di Campmaior risale all’anno 984 allorché era compreso nel piviere della vicina pieve di Santo Stefano. Dall’XI al XIII secolo furono eretti sulle alture più strategiche del territorio di Camaiore, da ricchi proprietari fondiari di origine longobarda, i castelli o villaggi fortificati che in gran parte corrispondono al giorno d’oggi ai paesi delle frazioni collinari.
Intorno al 1225, il Comune di Lucca per conquistarsi un accesso sicuro al porto di Motrone, sferrò un deciso attacco ai castelli camaioresi, in gran parte alleati dei pisani, che ostacolavano questo obiettivo conquistandoli e occupandoli con la forza. Lucca provvide poi ad organizzare il territorio di Camaiore e ad ampliarlo con un progetto a schema preordinato (Terranuova).
Nel 1374, il centro camaiorese, sempre per volontà della città madre Lucca, fu fortificato con una possente cinta muraria merlata alta circa 9 metri e dotata di 13 torrette sporgenti. Si poteva accedere al nuovo castello da quattro diversi ingressi: Porta S. Pietro o Lombricese, Porta Genovese, Porta Lucchese e Porta Pedonese.
Sul lato orientale, verso Lucca, fu costruita un’alta torre racchiusa da un procinto murario. Le mura castellane rimasero in piedi per circa cinque secoli, poiché ad iniziare dalla seconda metà dell’Ottocento ne fu decretato dal consiglio comunale l’abbattimento. Oggi resta soltanto un tratto del muro di cinta sul versante settentrionale di circa 200 metri di lunghezza, notevolmente sbassato, e si scorgono ancora i resti del procinto murario della rocca.
Il seicento fu per Camaiore un secolo di proficue iniziative culturali: dall’istituzione del teatro dell’Olivo, poi completato nel secolo successivo, alla scuola di musica dalla quale uscirono personaggi notevoli, e tra questi celebre fu il compositore Francesco Gasparini. Vennero costruite anche le chiese del Suffragio, della Stella e dei Dolori. Tuttavia, nel 1617 Camaiore perse molta della propria influenza quando Lucca decretò Viareggio capoluogo di vicaria, assegnando numerosi territori all’insediamento costiero.
Nel 1774 la sede del Comune fu posta nel palazzo di piazza San Bernardino dove si trova tuttora. Nel diciannovesimo secolo Camaiore seguì le alterne vicende storiche della città madre Lucca, caduta come repubblica aristocratica nel 1799: dopo aver subito la breve dominazione francese e quella borbonica, fu annesso nel 1847 al Granducato di Toscana sotto il quale rimase fino all’Unità d’Italia. Da allora, le sorti di Camaiore hanno seguito quelle dell’Italia unita.
Il legame con la casa dei Borbone, che aveva lasciato a Camaiore il ricordo di un governo saggio e illuminato, non si interruppe: nel 1888 Roberto, duca dei Borbone di Parma, si fece costruire una splendida villa alle Pianore, oggi villa Cavanis, e nel 1893 donò al municipio la fontana che si trova al centro di piazza San Bernardino. Zita, ultima imperatrice d’Austria nacque proprio alla Villa Le Pianore.

ARTE

badia_camaiore white-space Badia di Camaiore:
I primi due documenti che citano la badia di Camaiore risalgono al tempo della dominazione longobarda. Agli inizi del XII secolo la Badia raggiunge il suo massimo splendore. L’abate aveva funzione di dirigente vescovile e civile sotto la protezione della Santa Sede. Sia per l’elargizione della contessa Matilde di Canossa, sia per le iniziative dei monaci stessi, la chiesa primitiva, che era costruita ad una sola navata con il pavimento ad un piano ed un altare in pietra, subì nel XII secolo una profonda trasformazione assumendo l’attuale aspetto architettonico. Vennero aggiunte le due navate laterali, il frontone, l’abside e la travatura a cavalletti del tetto.
pieve_di_s-stefano_camaiore white-space Pieve di Santo Stefano:
La pieve è documentata dal IX secolo e sorge in zona collinare sotto il monte Prana lungo la via Francigena. La sua architettura viene definita romanica-lucchese e la sua giurisdizione comprendeva la vallata di Camaiore fino ai confini di Pieve a Elici e Valdicastello. La facciata, restaurata nel Seicento, ha un grande effetto prospettico con una scalinata incastonata nel piazzale. All’interno troviamo un sarcofago marmoreo di origine romana (sec. II), la tomba di Lucio Imbricio, cittadino romano, proveniente dal paese di Lombrici.
chiesa-di-santa-maria-assunta_camaiore white-space Chiesa di Santa Maria Assunta:
Situata al centro dell’impianto urbano antico di Camaiore, la chiesa di Santa Maria Assunta fu fondata nel 1278 in seguito all’ampliamento del borgo rurale fino ad allora alle dipendenze dell’abbazia benedettina di San Pietro. In stile romanico, tra il 1350 e il 1365 venne costruita la torre campanaria. Nel 1387 divenne chiesa battesimale, per bolla di papa Urbano VI che concedendovi il fonte la smembrava dalla pieve di San Giovanni Battista di Camaiore. A partire dal XV secolo, la chiesa ha subito una serie di restauri che ne hanno cambiato l’aspetto, senza però mutare l’antica struttura romanica.
chiesa-di-san-michele_camaiore white-space Chiesa di San Michele:
Piccola chiesa situata sulla via Francigena è di origine romanica. Presenta la struttura delle semplici pievi toscane, con un’aula unica, coperta a spioventi, e un’abside che sottolinea l’altare maggiore. Il paramento, in bozze di pietra, è a vista sia all’interno che all’esterno.
Durante i recenti interventi di ristrutturazione della piazza dove è situata la chiesa, è stato rinvenuto un cimitero. I resti dei presunti pellegrini sono conservati presso il Museo Archeologico di Camaiore.

TRADIZIONE E FOLKLORE

  • Processione del Corpus Domini: la solenne celebrazione religiosa del Corpus Domini è onorata dal passaggio della processione su tappeti di segatura preparati per l’occasione. Il 6 giugno 1844 il duca di Lucca Carlo Ludovico di Borbone partecipò alla processione del Corpus Domini. In seguito alla presenza ducale, i tradizionali tappeti di fiori e mortella furono sostituiti dai tappeti di segatura. Ancora oggi si usa la segatura, materiale facilmente reperibile e, una volta colorata, di grande effetto. Gli artigiani locali preparano intelaiature in legno con sagome di compensato intagliate secondo il disegno stabilito. Gli stampi, uno dopo l’altro, vengono appoggiati sul selciato e su di essi si passa la segatura con il setaccio. La lavorazioneihs-in-pietra all’aperto è frenetica e precisa: tutta l’opera deve essere compiuta dal tardo pomeriggio alle prime luci dell’alba. I tappeti superano i 40 m di lunghezza e 2 di larghezza. Il tema del tappeto ha subito variazioni nel corso del tempo: da temi a sfondo strettamente religioso come le immagini sacre, si sono trasformati in motivi innovativi che affrontano tematiche sociali come la pace, la guerra, la violenza, la fratellanza e l’amore.
  • Festa del Santissimo Nome di Gesù: Durante la festa del Santissimo Nome di Gesù, che si celebra il primo giugno, vengono adornati i monogrammi che molte case hanno incastonato sopra il portale con ghirlande di fiori. La festa del Nome di Gesù venne istituita dal Magnifico Consiglio di Camaiore il 14 giugno 1528, in seguito alla predicazione di San Bernardino di Siena nel castello camaiorese, presumibilmente intorno al 1424. Il santo maremmano, invitò la popolazione camaiorese ad apporre il monogramma di Gesù IHS sopra le porte delle case per preservarsi dalla peste, che da qualche secolo imperversava in tutta Italia. Il suo invito fu ampiamente accolto a Camaiore, tanto che ancora ai nostri giorni, su quasi tutte le facciate delle case del centro storico di Camaiore, si trova raffigurato questo stemma.
  • Triennale di Gesù morto: il venerdì santo, in occasione della Triennale di Gesù Morto che parte dalla chiesa della Madonna dei Dolori, si svolge una solenne processione con il simulacro del Redentore, della Madonna, di san Giovanni e di Maria Maddalena posti su di un palco, un tempo portato a spalla dai fedeli. La processione di Gesù morto ebbe origine verso la metà del XVII secolo. Nell’anno in cui cade questa tradizione, le famiglie, durante la vigilia, tirano fuori dai ripostigli i telai in legno e le armature che serviranno a sostenere i bicchieri per l’illuminazione. Il corpo del lumino è formato dal cincindelloro: un telaietto di fil di ferro che, mantenuto a galla da piccoli sugheri, sostiene la bambagia accesa sopra il livello dell’olio; il tutto è contenuto in un bicchiere di vetro. Per l’occasione, nella centrale via Vittorio Emanuele, chiamata via di mezzo, viene innalzato un arco che rappresenta Gerusalemme. La processione si snoda lungo le vie cittadine illuminate dai lumini accesi che creano un suggestivo scenario.
  • Fiere e mercati cittadini: il primo documento che ci conferma l’esistenza di fiere mercati a Camaiore risale all’anno 1437. Di notevole importanza è la fiera di Ognissanti che inizialmente, nel 1437,  aveva una durata di 15 giorni, dal 20 ottobre al 4 novembre, mentre adesso è ridotta a due giorni: 1 e 2 novembre.
  • Palio dei rioni: la manifestazione ha inizio nel periodo estivo tra giugno e luglio. Partecipano al Palio i rioni che ricoprono tutto il territorio del comune. Le squadre, capitanate dai caporioni, si contendono il trofeo sfidandosi in gare atletiche come il tiro della fune, la corsa nei sacchi, la corsa con l’uovo, la corsa con la secchia, la corsa del bruco, il palo della cuccagna e la corsa con i trampoli e molte altre.