L’Ostello del Pellegrino di Camaiore
Sorge presso la Badia della Pietà di Camaiore (LU).
E’ stato ricavato nelle sale della Badia di San Pietro e possiede 24 posti in camere da 4, 6, 8 posti letto.
Tutto pronto per l’accoglienza ai viandanti diretti (o di ritorno) da Roma lungo l’antica via Francigena e tutti coloro che amano soggiornare in una struttura accogliente e a buon mercato, che valorizzi il territorio in cui è inserito.
L’ostello è in gestione alla famiglia Vigiani, Roberto Guida Alpina istruttore e Grazia, laureata in Lingue Straniere e specializzata nella gestione turistica di strutture alberghiere ed extra alberghiere.
Roberto e Grazia in passato hanno gestito il Rifugio Forte dei Marmi. Da un paio d’anni si sono trasferiti a Camaiore, hanno aperto un Ufficio Guide e Consulenza, seguendo la propria passione per il territorio che frequentano da più di trent’anni, attrezzando e mantenendone i sentieri e gli itinerari d’arrampicata.
Grazie ai rapporti con i locali e alle amicizie strette con le associazioni che già si occupano della via francigena e del territorio camaiorese, si propongono di soddisfare tutti i tipi di utenze, come esplicitamente esposto nella loro offerta tecnica con proposte per il “turismo sociale” e volte a promuovere il territorio dell’entroterra camaiorese, assicurando a pellegrini e giovani servizi minimi garantiti e in linea con le peculiari esigenze di questo tipo di utenza.
Sul piano propriamente turistico l’Ostello rappresenta una piccola struttura ricettiva per un tipo di turismo diverso da quello tipico fatto dagli hotel e dai Bed & Breakfast: un luogo di sosta per i pellegrini della via Francigena senza pretese dal punto di vista dei servizi ma in linea con un certo modello europeo di accoglienza che si sta diffondendo ovunque.
Quello camaiorese è uno dei pochissimi esempi di “Ostello del Pellegrino” presenti in Toscana, il primo assoluto in Versilia. Ed anche per questo sarà preso ad esempio come modello di riferimento in ambito regionale; così Camaiore tornerà ad essere, come nel Medioevo, stazione per la sosta dei pellegrini in viaggio, e non è un caso che ciò avvenga proprio in occasione delle celebrazioni del Giubileo straordinario della Misericordia voluto da Papa Francesco.
Una delle prime documentazioni delle tappe della via francigena è il diario di viaggio del 990 dell’arcivescovo di Canterbury Sigeric che recatosi a Roma in pellegrinaggio da Papa Giovanni VI , annota Camaiore come Campmaior XXVII submansio, tappa 27, posta fra Lucca e Luni.
Sarà inoltre un modo per riscoprire la Badia di S. Pietro di Camaiore, un complesso monumentale importante che potrà essere ulteriormente valorizzato.
CHIESA DELLA BADIA
La storia del complesso monastico della Badia di S. Pietro di Camaiore trova la sua prima prova documentale in una pergamena dell’anno 761, che si conserva nell’Archivio Arcivescovile di Lucca. In origine il monastero probabilmente era limitato alla presenza di un edificio religioso e con qualche annesso, dimora dei primi monaci.
La documentazione archivistica ci permette di comprendere lo sviluppo successivo della Badia, che favorì senza dubbio il nascere del centro di Camaiore, e che trova il suo massimo periodo più florido con il sopraggiungere dei monaci dell’ordine florense il cui ingresso è datato alla prima metà del XIII secolo.
La decadenza dell’importante complesso monastico ha inizio nei primi anni dell XV secolo.
Ai monaci florensi possiamo probabilmente attribuire la costruzione o forse consolidamento della cinta muraria che racchiudeva l’area monasteriale.
Le tracce della cinta muraria, decritta sia negli estimi del XIV e XVI secolo, e nelle fonti storiche del Bianchi, sono ancora visibili. La cerchia muraria a guisa di castello si dipartiva dall’arco racchiudendo tutto il monastero. Cosi pure è visibile parte del chiostro con il suo pozzo in pietra, ora inglobato nel muro di un abitazione civile posta sul lato settentrionale della chiesa. Sul retro del monumento si trova l’antico giardino dei monaci con le vecchie stalle adiacenti e dove recentemente è stato costruito l’ostello dei pellegrini.
LA VIA FRANCIGENA
E’ la principale via di collegamento del medioevo che dalla Francia e dal nord Italia conduceva e conduce tutt’oggi verso i luoghi santi di Roma. Veniva utilizzata non solo per il pellegrinaggio ma anche per traffici e commerci.
Sul suo percorso sorgono chiese e monasteri per l’accoglienza ai pellegrini oltre agli “hospitalia” ovvero strutture annesse agli edifici sacri per le attività di cura e di assistenza per i poveri e gli anziani ma dove trovavano ospitalità anche i viandanti.
In Camaiore, attestato dai documenti fin dall’anno 1086, la Chiesa e l’ospedale di San Michele Arcangelo sono presenti sulla via francigena come punto di riferimento importante per i pellegrini.
Una delle prime documentazioni delle tappe della via francigena è il diario di viaggio del 990 dell’arcivescovo di Canterbury Sigeric che recatosi a Roma in pellegrinaggio da Papa Giovanni VI nel suo viaggio di ritorno verso casa suddivide il percorso in 79 tappe. Camaiore è annotata come Campmaior XXVII submansio, tappa 27, posta fra Lucca e Luni.
Camaiore data la sua posizione lungo la via francigena già nell’alto medioevo si trasforma in un piccolo abitato di fondovalle. Si sviluppa sul segmento del percorso della via francigena che attualmente corrisponde con la via IV novembre. Nel 984 in una pergamena viene nominato villa, cioè villaggio mentre nel IX secolo già come borgo, insediamento provvisto di mura.
LA MAPPA DELL’OSTELLO